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Vecchia o nuova catechesi?

19 Giugno 2023 in Il coach dei catechisti 0

Caro Diego, ho avuto una breve esperienza come catechista qualche anno fa ed ultimamente mi sto interessando di nuovo al tema per via delle mie amicizie. La mia domanda è legata alla metodologia: c’è stato un efficace cambiamento nella catechesi per i bimbi? Si continuano ad insegnare le preghiere a memoria? Assieme a questo metodo si danno spiegazioni opportune e si stimola l’interesse del bimbo a conoscere di più?

Francesca (Roma)


Cara Francesca, grazie per la tua domanda. Di primo acchito può sembrare molto semplice e la risposta scontata, in realtà nasconde delle tematiche interessanti ed attuali. In primo luogo, si potrebbe dire che la catechesi si è spostata soprattutto sull’ambito “esperienziale”, ma questa parola può nascondere un trabocchetto: quello di lasciare solo una bella emozione. Attenzione! Questo è importante, ma con la crescita dei bambini, devono essere adeguati anche i contenuti. 

In secondo luogo, spendo qualche parola sulle preghiere imparate a memoria. 

Vorrei sensibilizzare tutti i catechisti a riconoscere che oggigiorno i bambini non conoscono le preghiere più comuni come il Padre nostro, L’Ave Maria ed il Gloria prima del catechismo. 

Questo dipende, almeno in parte, da un vuoto religioso dovuto ad un divario generazionale e la diminuzione degli asili gestiti da religiose per via del calo di vocazioni. 

Pertanto, nella catechesi, le preghiere imparate a memoria diventano anche uno strumento di evangelizzazione e formazione. 

A queste si devono affiancare anche la preghiera spontanea, l’adorazione e la preghiera silenziosa rispettando ed accompagnando lo sviluppo psicoaffettivo dei bambini.

In terzo luogo, riprendo quanto mi hai scritto: “spiegazioni che stimolino l’interesse a conoscere di più”. 

Hai assolutamente ragione: è la dimensione dei contenuti di fede associata all’esperienza; solo così, come due piatti di una bilancia riusciamo ad equilibrare la catechesi. Il mese scorso abbiamo ricordato come papa Francesco parli di tre linguaggi (mente, cuore e mani); mentre oggi ricordo anche il Metodo NET che cerca di unire tutti questi aspetti curando anche quelli estetici dell’incontro; un approfondimento lo puoi trovare qui: https://corsi.amicidinet.it/metodo-formazione-catechisti/. 

In conclusione, ti confermo che un cambiamento nella catechesi è avvenuto (ed è in atto) e che la dimensione affettiva è diventata sempre più importante. 

Dall’altra parte, invito a non trascurare la dimensione intellettuale perché sarebbe come dimenticarsi di avere due mani. 

L’apprendimento comincia dai sensi, giunge all’intelletto e scende nel cuore, forse è questo il modo più sintetico per riassumere gli elementi di una buona catechesi. 

Cara Francesca, spero di esserti stato utile, grazie.

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