Carissimi catechisti, Guide NET, animatori, sta per iniziare la Quaresima! Vorrei che ci ricordassimo di aiutare i nostri bambini a vivere questo tempo speciale come un tempo di particolare grazia di Dio da valorizzare nel modo migliore!
La Quaresima è un tempo di grazia per tanti motivi. Uno di questi è l’opportunità inscritta nel senso di un proposito, il proposito di quaresima, per stare un po’ più vicini a Gesù. Mentre lui si prepara per la sua Pasqua, noi lo accompagniamo. Mentre lui è in cammino per salire a Gerusalemme, noi c’incamminiamo dietro a lui per fare sacro qualcosa di piccolo ma di speciale nella nostra vita.
C’è chi mette da parte i dolci per quaranta giorni, chi spegne il computer o la televisione. C’è chi annuncia su Facebook che si prende un tempo per scomparire dai social network, chi non berrà un solo bicchiere di vino, chi offrirà la solita birra tanto meritata al ritorno da una giornata faticosa di lavoro. Per quaranta giorni. Ciascuno di noi è in qualche modo attaccato a tante piccole cose, tante piccole abitudini, piccoli vizi, piccole tentazioni che si concede nella vita ordinaria. Sono tanti piccoli esempi di una umanità ordinata, forse non perfetta ma sincera, genuina. Che per quaranta giorni si trasforma in qualcosa di nuovo, di eterno.
Oggi sta accadendo qualcosa, in questo periodo scelgo di fare una rinuncia, di offrire qualcosa, mettere da parte quel piccolo vizio, quella piccola concessione, quella piccola abitudine che per me è importante e a volte essenziale. Quella cosa piccola la trasformo in qualcosa di grande. Per quaranta giorni scelgo di fare sacra la mia decisione, scelgo il sacrificio. La offro. Per quaranta giorni, in quel momento, in quella circostanza si apre uno spazio sacro, uno spazio di comunione con Cristo.
Nel sacrificio faccio memoria, faccio memoria del mio incontro con Cristo nella fede, faccio memoria della sua passione, faccio memoria della mia vita con le sue cose piccole e con le sue cose grandi. Nel sacrificio apro una porta per abbracciare Gesù che prega sul monte degli Ulivi, raccolgo un grano lì accanto a lui e glielo offro. «Gesù mio… non sarà granché, non sarà una cosa grande come non è grande la mia forza, la mia capacità, la mia possibilità di fare un poco mio il peso della tua croce… ma io te lo offro, questo grano di ulivo è una piccola parte della mia vita… prendila!». Ecco il sollievo di Cristo nel Getsemani, la comunione dei santi, la presenza della Chiesa accanto a lui, quel tuo piccolo sacrificio, il tuo piccolo grano di ulivo che lui stringe in un pugno chiuso stretto stretto quando dice «non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
Il sacrificio è un atto religioso, è un atto di comunione con Dio, è far sacra tutta una vita attraverso una piccola offerta che assume un valore infinito agli occhi di Dio.
Con affetto,
Padre T.
(P.Massimo Merlino, L.C.)