Tra pochi giorni inizia anche quest’anno l’Avvento. Qualcuno di voi avrà il proposito di confessarsi per vivere meglio questo periodo di attesa del Natale.
Anch’io lo farò e mi sto chiedendo come aiutare bambini e genitori ad accostarsi a questo meraviglioso sacramento più spesso.
Ho ricevuto alcuni spunti recentemente, in un incontro con genitori, parroco e catechisti. Tra le varie cose è emerso che molti di noi hanno ancora una visione della relazione con Dio incentrata sulla giustizia.
Una giustizia umana però. Dio è Altro, sulla giustizia prevale la Misericordia, Lui si prende cura di noi sempre. Quando siamo in grazia Egli vive in noi, quando siamo in peccato “lavora” dentro di noi per convertirci. Dio non può che amarci, perché è la sua natura.
Noi però abbiamo paura, come Adamo nel giardino dell’Eden, che si è nascosto perché aveva paura.
Genesi 3,9: Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
Ma il Signore dopo il peccato prese delle pelli e li coprì, ridando loro la dignità.
“Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì.”
La paura è radicata profondamente in noi e ci vuole pazienza con chi ancora non riesce a fidarsi di Dio.
Un altro punto che emerge è il: “Perché dovrei parlare con un uomo invece che direttamente con Dio?”. A questo riguardo mi viene in memoria una cosa simpatica che è successa qualche anno fa, mentre preparavamo un gruppo di bambini di terza elementare alla prima confessione.
Noi catechiste avevamo insistito molto sul punto che la vergogna era un bene perché voleva dire che c’era una coscienza che funzionava, che il segreto di quello che veniva detto in confessionale era garantito dallo Spirito Santo e nessuno avrebbe potuto infrangerlo e che il sacerdote nel momento della confessione era Gesù in persona.
Il giorno della festa del perdono c’erano 5 sacerdoti a confessare, alcuni erano seduti sulle sedie ai lati della navata, altri all’interno dei confessionali. Un bambino entra nel confessionale chiuso da grata e dopo pochi minuti esce, mi si avvicina e mi dice: “Ma là dentro c’è qualcuno!”.
“Sì” gli dico “il sacerdote”.
“Ma come? Non mi hai detto che c’era Gesù?”