Le Notizie

Il catechista, il Natale e la capacità di donare

14 Dicembre 2015 in Dalla parte del bambino 0

Il Vangelo di Marco in due occasioni diverse ci parla chiaramente dell’incontro di Gesù con i bambini, dimostrandoci tutta la predilezione del Maestro nei loro confronti. Predilezione che sempre Gesù riserva ai Suoi contemporanei che nella società non godono di grande considerazione, né tanto meno possono vantare dei diritti.

Il catechista, la Guida NET, l’animatore, oggi è chiamato a seguire la via tracciata da Gesù; è chiamato, insieme ai genitori, ad essere colui che non solo difende i piccoli e li tutela, ma che soprattutto li accompagna nel loro cammino di fede.

Oggi essere catechista è particolarmente impegnativo.

Implica amare molto Gesù per poter amare appassionatamente le anime cui offrire conoscenza dottrinale ed esempio di vita

Implica avere la consapevolezza che molti genitori abdicano al compito di educare i propri figli

Implica possedere la certezza che nessuna materia scolastica, nessun sapere umano può competere con la “Verità” che il catechista ha il privilegio di trasmettere

Implica avere un sincero interesse per ogni persona che gli viene affidata, avere il desiderio di conoscerla e di dedicarle un tempo speciale per dialogare dimostrandole stima ed amicizia

Implica essere competente, studioso, curioso, prudente, trascinatore.

L’approccio con il minore richiede una preparazione all’altezza, remota e immediata. Il catechista convinto sa usare la fantasia, conosce l’eccellenza nel comunicare, “sprizza” un buon umore che contagia, è positivo, sorridente ed entusiasta. Non dimentica nemmeno i genitori, che sono soggetti insostituibili nel cammino di crescita dei figli e che pertanto meritano da parte sua carità esigente, comprensione e motivazioni coinvolgenti, oltre ad un ascolto adeguato.

Si potrebbe obiettare che le precedenti considerazioni sull’essere catechisti oggi, possano anche essere valide, ma che il tempo a disposizione per studiare, per prepararsi, per stare con i bambini in gruppo e singolarmente, per aver rapporti con i genitori, per renderli consapevoli delle loro responsabilità, possano essere appannaggio di qualche volonterosa persona non molto impegnata, che non debba sottrarre tempo ed energie ad altri affanni.

L’esperienza invece ci insegna che chi sa meglio utilizzare il proprio tempo riesce a fare sempre di più e meglio. E’ lo spirito di servizio umile ed operoso che moltiplica le ore della giornata, è la vita interiore intensa a suggerire che per donare agli altri occorre essere molto ricchi dentro.

Il concetto del dono ci introduce al tema del Natale.

In questa epoca, testimone di grandi slanci, di intuizioni e di progetti di dimensioni mondiali, non si può pensare al Natale senza considerare il nucleo, la cellula più piccola e più importante della società, esposta agli attacchi più determinati e devastanti: la famiglia.

Prendere coscienza della realtà non significa lasciarsi sopraffare, né tanto meno scoraggiare. Il Natale ormai prossimo, è motivo di speranza, è un’occasione unica per far conoscere ed amare la Sacra Famiglia in una situazione umana molto vicina all’esperienza di ciascuno di noi: l’attesa, la nascita, l’accoglienza di un bambino in famiglia.

Il presepe preparato nell’intimità di ogni casa, offerto ai bambini all’interno delle loro aule scolastiche, li fa sentire partecipi di quel grande avvenimento in cui anche gli Angeli si sono rivelati agli uomini per cantare “Osanna nell’alto dei cieli!” e per comunicare ai pastori la nascita del Salvatore.

Gesù si è donato a noi e noi dobbiamo imparare a donarci ed a donare non il superfluo, ma anche quello che comporta una rinuncia, una condivisione.

Saper donare esige accorgersi degli altri e dedicare loro tempo, energie, affetto, calore umano, con generosità! Questo è possibile soprattutto ai bambini dopo i sette anni, dall’età della ragione perché possiedono un cuore semplice. È possibile ai giovani perché vivono gli anni degli entusiasmi, dei grandi ideali. E’ responsabilità degli adulti lo spreco di questi anni d’oro perché sono incapaci di fare proposte, di dare esempi, di allargare gli orizzonti delle nuove generazioni!

E’ tempo di ri-evangelizzazione ed il catechista, la Guida NET e l’animatore in generale ha la fortuna di farlo attraverso i bambini. Quale occasione migliore per diventare i “santi” del terzo millennio di cui parlava San Giovanni Paolo II!

Non solo! Gesù dice agli Evangelizzatori: “I vostri nomi sono scritti in Cielo” (Lc 10, 10-20).

Con questa certezza, buon Natale!

Commenti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
RIMANI AGGIORNATO SU NET!

Per ricevere le ultime novità e promozioni.

Per scaricare i materiali
devi essere registrato
Apparently we had reached a great height in the atmosphere, for the sky was a dead black, and the stars had