Le Notizie

Essere Guide affidabili è ancora possibile?

4 Aprile 2016 in Dalla parte del bambino 0

La Persona/Educando dovrebbe essere al centro di ogni interesse ed azione dell’educatore, della Guida. Essa non è autosufficiente nel proprio percorso di formazione ed ha quindi il diritto di essere orientata, sostenuta da altri. Questo per imparare a vivere autonomamente, responsabilmente, per potersi muovere in modo corretto tra gli input diversi, contrastanti e spesso negativi che la vita propone ogni giorno.

Sono verbi, azioni che riguardano la Guida: conoscere, accettare, introdurre, accompagnare, coadiuvare, stimolare, guidare, entusiasmare, rassicurare.

Tutto questo per aiutare le persone ad essere protagoniste nel loro formarsi come uomini e come donne.

Ciò può avvenire non in un contesto di stimolazione anonima, ma in una situazione in cui esiste un rapporto, è attiva una relazione educativa tra persone ben precise, dove chi educa è animato da delicatezza d’animo, sensibilità, amabilità, esigenza e perseveranza. Il tutto in preparazione, in vista di un saper vivere all’interno di una comunità che vorremmo riconoscere in una comunanza di valori, di criteri, di obiettivi.

La realtà ci porta ad incontrare la solitudine di molti bambini per la dicotomia tra la famiglia (quando esiste ancora) e la scuola, tra la famiglia e le altre agenzie educative: non si educa da soli , ma con l’apporto di una comunità, di un “sistema” educativo. Dalla sinergia tra soggetti educanti nasce la fortuna del soggetto da educare perché insieme è più facile riconoscere il problema, adottare le strategie del proprio ruolo e condividere l’impegno per risolverlo.

Coltivare una comune cultura pedagogica porta l’educando a sentirsi oggetto di un’attenzione che si rivolge alla sua intelligenza, al suo cuore, al suo essere fisicamente maschio o femmina, alla sua volontà, alla sua voglia e capacità di vivere il sociale, oggi.

Tenendo presente i rapporti che intercorrono all’interno della famiglia tra i coniugi, tra i genitori ed il figli, tra i fratelli, tra le generazioni ancora presenti (nonni e bisnonni), si deve affermare che la famiglia è il luogo privilegiato, sotto certi aspetti esclusivo, per la crescita equilibrata della persona. Infatti qui i legami sono privi di significato utilitaristico, ma derivano dall’amore, dal disinteresse, dal desiderio di tutelare ciascuno. In famiglia devono dominare i valori che portano alla piena formazione umana dei suoi componenti, in particolare dei figli.

La famiglia però, come ho già affermato prima, non può chiudersi in se stessa, ha bisogno di contributi esterni, come la scuola, la parrocchia, i centri sportivi, i club, con le offerte formative più adatte ai compiti specifici, ma senza deleghe educative da parte dei genitori. I loro rapporti, la loro partecipazione al mondo esterno frequentato dai figli, contribuisce a determinare il contesto socio-culturale dell’ambiente cui appartengono.

Invece spesso questa cellula della società si trova in fibrillazione circa i rispettivi diritti e doveri, circa le caratteristiche e le competenze rispetto alle altre figure in cui si imbattono i figli.

Tutto questo ha a che fare con l’argomento citato come titolo perché la famiglia “tradizionale” non è più di moda, i suoi componenti adulti non sanno o non vogliono esercitare il proprio ruolo. In assenza di ideali educativi essi tendono a dare delega ad altre istituzioni (in particolare alla scuola), dove gli orientamenti valoriali sono alla mercè delle varie figure docenti che si alternano senza possibilità di scelta, nella quotidianità scolastica degli alunni.

Educare significa essere coerenti, essere modelli che l’educando desidera imitare, significa superare il proprio egoismo per il bene di chi ha diritto all’azione educativa, significa avere capacità di discernimento, di resistenza alle lusinghe, ai falsi ideali, alle conquiste facili.

Quindi è indispensabile riconoscere le diverse competenze della famiglia e delle altre istituzioni, comunicare, senza scontrarsi con esse, per portare avanti un progetto comune, con compiti ben distinti.

Chiariamoci le idee noi adulti, armiamoci di coraggio e assicureremo una vita migliore, una crescita più serena ai nostri bambini.

 

Commenti

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
RIMANI AGGIORNATO SU NET!

Per ricevere le ultime novità e promozioni.

Per scaricare i materiali
devi essere registrato
Apparently we had reached a great height in the atmosphere, for the sky was a dead black, and the stars had