Siamo in periodo di vacanze. Quel periodo tanto agognato da insegnanti e alunni, ma un po’ temuto dai genitori. In Italia le vacanze estive sono lunghissime, troppo lunghe e comportano necessità di organizzazione nelle famiglie e di adattamenti, di cambiamenti di routines per i ragazzi di età diversa, con esigenze diverse.
Anche gli alunni meno impegnati e meno gratificanti per genitori, maestri e professori sono stanchi ed hanno il diritto di dimenticare per un breve periodo i libri, i compiti e tutti gli impegni scolatici. Pertanto i primi giorni di vacanza devono essere di sollievo e di riposo per tutti gli studenti. Poi si presenterà la necessità di riempire il tempo in modo piacevole e costruttivo contemporaneamente.
Se non si ha l’accortezza, la prudenza di chiarire, motivare, rendere edotti bambini e ragazzi su quanto li aspetta, se non si opererà in modo da renderli corresponsabili, pur garantendo le scelte prioritarie a discrezione degli adulti, le giornate diventeranno pesanti e dispersive. E’ indispensabile organizzare il piano giornaliero con dei punti di riferimento ben precisi, con degli orari, con delle regole.
Il tempo delle vacanze prevede dei periodi ben distinti:
– quello in cui i genitori continuano a lavorare ed i figli vengono affidati ai nonni o alle istituzioni pubbliche e private, alle parrocchie, in città o in luoghi di villeggiatura
– quello in cui anche papà e mamma sono in vacanza e la famiglia si ritrova unita in città o in luogo di villeggiatura
Entrambe le situazioni vanno affrontate in modo che i ragazzi abbiano l’opportunità di divertirsi, fare dei lavori o dei lavoretti in aiuto a chi sta loro vicino, praticare dello sport, partecipare a degli incontri, a delle lettura, a dei giochi e, naturalmente, eseguire i compiti delle vacanze.
A proposito dei compiti è bene prevedere un ritmo tranquillo, costante, giornaliero, ad orario fisso, per un numero di settimane conteggiate dall’inizio del mese di luglio sino alla data di apertura del nuovo scolastico. Rimarrà poco tempo per annoiarsi.
Diversamente il periodo estivo si trasformerà nel momento più adatto alle arrabbiature, ai pianti, ai castighi, alle sgridate, alle suppliche, ai rimproveri a danno della vita di famiglia e della serenità personale. A questo punto sembra opportuna una riflessione sull’Arte di Rimproverare!
In materia di educazione è indispensabile evitare gli eccessi, cioè l’assenteismo completo che lascia fare o la pignoleria che porta l’adulto a rivolgersi al bambino per ogni sciocchezza. Come sempre deve prevalere il senso della misura.
E’ naturale che i genitori debbano orientare al bene le tendenze meno positive dei figli che esprimono un carattere pigro, ribelle, indipendente, geloso ecc. e questo avviene anche tramite i rimproveri che però devono essere dati al momento giusto, nella misura adatta, possibilmente senza dare spettacolo davanti ad un pubblico e senza ledere la dignità della persona.
La maggior parte degli adulti, genitori o altri educatori, non si rende conto con quante osservazioni, richiami, ordini, sollecitazioni, raccomandazioni esagerate e a volte inutili ossessionino i bambini sino a renderli insofferenti o convinti di essere degli incapaci. Preferisco non ricordare alcune espressioni piene di ansia e di previsioni funeste che frequentemente accompagnano le esortazioni che vengono rivolte loro.
Rimproverare è necessario. Fa parte dei doveri di chi educa, ma sarà molto più facile per chi riceve il rimprovero capirne l’aspetto positivo ed accettarne le ragioni, se l’adulto saprà rispettarne le regole:
– pochi rimproveri, quelli necessari
– brevi, senza omelie
– parlando con esigenza, ma senza toni di voce alterati
– lasciando comunque trasparire un sentimento di fiducia nella possibilità di cambiamento
Qualche volta al rimprovero deve far seguito la punizione che per essere efficace ed educativa ha bisogno di essere proporzionata all’età di chi la riceve, alla gravità della mancanza e deve essere immediata, mai umiliante per la persona. Togliere però una punizione già data, sarebbe segno di debolezza che potrebbe disorientare chi deve riconoscere autorevolezza e affetto nell’adulto che educa.
Una punizione giusta, data con calma e fermezza non diminuisce mai il rispetto e l’affetto verso i genitori o gli educatori estranei alla famiglia e deve essere portata a compimento.
Qualche volta fingere di non vedere, se non di tratta di fatti gravi, è più valido0 del punire. I bambini soprattutto, ma in parte anche i ragazzini, tengono molto in conto quello che gli altri pensano di loro: è per questo che negli adulti, essi devono leggere fiducia, incoraggiamento per lo sforzo di miglioramento più che per i risultati che si possono ottenere a breve. Gratificare figli ed alunni almeno nella misura in cui siamo pronti a rimproverarli!
Queste riflessioni sul rimproverare, sull’incoraggiare, sul premiare, perché anche i premi hanno ragione di esistere (e non solo quelli materiali), possono apparire stonate visto l’argomento di partenza che vuole riferirsi alle vacanze estive. L’esperienza mi insegna che proprio questo è il momento in cui il rapporto quotidiano, specialmente in famiglia, diventa più impegnativo da gestire. Sarebbe spiacevole che potesse condizionare la gioia dello stare insieme e limitare l’efficacia di un po’ di riposo.
Certamente ogni argomento che è stato sfiorato meriterebbe ben altro approfondimento, ma voleva essere un piccolo contributo alla possibilità di trascorrere tutti, grandi e piccoli, le prossime vacanze nel migliore dei modi.
Concludo con un pensiero che non è mio, ma che amo condividere con i genitori da quando l’ho letto in un libro, perché costituisce un programma di vita: “Il segreto della felicità per i genitori: lavorare non a realizzare il proprio sogno, ma a fare coincidere i loro desideri con la volontà di Dio sul loro figlio”. Vale anche durante il periodo delle vacanze!
E con questo articolo siamo giunti alla fine di questo primo ciclo di puntate della rubrica “Dalla parte del bambino” iniziato a gennaio. Vi ringrazio per avermi seguito fin qui e ci vediamo, se Dio vuole, a settembre! Buona estate!
Carla Intra Sidola