Editoriale del nr. 2 di Essere catechisti | Novembre 2019
Come ci ricorda Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, il prossimo 30 novembre ricorre il centenario della promulgazione della Lettera Apostoli- ca Maximum illud di Papa Benedetto XV sulla missionarietà della Chiesa. Il tema della missione è quanto mai attuale e, come abbiamo già avuto modo di ricordare nel precedente dossier, riguarda molto da vicino tutti coloro che condividono la loro fede, soprattutto chi, come i catechisti, sono chiamati specifica- mente a trasmetterla.
Troppo spesso pensiamo ai missionari come coloro che partono e vanno lontano per far arrivare il messaggio di Cristo “fino ai confini della terra”, ma ci dimentichiamo che l’uomo è un essere spazio-temporale, perciò, oltre allo spazio, bisogna evangelizzare anche il tempo: è inutile arrivare in capo al mondo per far conoscere Cristo se le nuove generazioni della nostra patria di origine stanno dimenticando chi è Gesù di Nazareth. Al numero 24 dell’enciclica Spe salvi, Benedetto XVI ci fa «costatare che un progresso addizionabile è possibile solo in campo materia- le. Qui, nella conoscenza crescente delle strutture della materia e in corrispondenza alle invenzioni sempre più avanzate, si dà chiaramente una continuità del progresso verso una padronanza sempre più grande della natura. Nell’ambito invece della consapevolezza etica e della decisione morale non c’è una simile possibilità di addizione per il semplice motivo che la libertà dell’uomo è sempre nuova e deve sempre nuovamente prende- re le sue decisioni. Non sono mai semplicemente già prese per noi da altri – in tal caso, infatti, non saremmo più liberi. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo, ogni generazione sia un nuovo inizio».
La famiglia e la scuola dovrebbero essere i primi ambiti in cui questa libertà incontri la Verità del Vangelo, ma purtroppo è sempre più evidente che non si può dare per scontato che i bambini di oggi facciano esperienza, attraverso i loro genitori o gli insegnanti, dell’amore di Dio. Il catechista ha proprio questo compito: sostenere o, in certi casi, addirittura supplire queste realtà in questo delicato incarico.
P.Andrea Giustiniani, L.C.
Direttore responsabile