Quando un amico, giovane parroco di un paese in collina abbastanza isolato, mi propose di venire a casa mia con un gruppo di bambini e due catechiste, stavo per dirgli: non occorre, vengo io da voi… Ma ho capito che voleva far uscire i ragazzi dalle loro abitudini, cominciare un percorso nuovo.
E siccome la mia sala da pranzo è facilmente trasformabile in una sala riunioni, li ho accolti tutti volentieri: sei ragazzini e due suore, una giovane e una anziana, sorridenti e incuriosite. “Per cominciare, mi cantate qualcosa che sapete bene e che vi piace?” ho proposto. Dopo una veloce consultazione, mi hanno fatto ascoltare un brano che utilizzano a Messa. Bravi, intonati, affiatati: una conferma che i bambini sono in grado di eseguire anche canti di un certo livello, senza essere limitati da canzoncine poco impegnative.
“Vorremmo che il canto ci aiutasse a vivere un periodo speciale come la Quaresima” dice don Roberto. E sottolinea gli aspetti che più gli stanno a cuore. I bambini (tutti delle elementari, eccetto una ragazzina di prima media) ascoltano attentamente. “Per prima cosa, la Quaresima è un cammino: vorremmo conoscere qualche canto che ci aiuti a metterci in cammino”.
“E naturalmente – aggiunge una catechista – a capire perché… insomma, da dove partiamo e dove vogliamo arrivare”. Dalla spensieratezza del Carnevale alla gioia pensosa e carica di mistero della Domenica delle Palme: questo è il primo tratto.
“Poi” aggiunge il parroco “c’è la Settimana Santa. Vogliamo vivere intensamente la memoria della Passione e Morte di Gesù, sentirlo vicino, farlo nostro. Cantare è partecipare, è immedesimarsi”.
“Sentite: siete disposti anche ad ascoltare un po’ di canti?” “Sì, certo!” “Saranno delle musiche che magari non impareremo, ma che ci aiutano a capire meglio tutto quello che canteremo”. I ragazzi sembrano interessati. Chiedo allora alle catechiste di predisporre nella loro saletta delle prove un dispositivo per l’ascolto, e prometto di portare delle cose scelte per l’occasione, da ascoltare insieme. Naturalmente, proporrò anche cose da imparare: invierò i testi all’indirizzo email della parrocchia, così loro potranno commentarli e memorizzarli prima.
E per non lasciarci senza avere cantato qualcosa insieme, propongo di cominciare dai Salmi. “Ci sono molti Salmi che ci guidano nella preghiera, particolarmente per questo periodo”.
Vedo dai loro sguardi incerti che non hanno in mente la differenza fra un salmo e un altro canto religioso. “I Salmi si trovano nella Bibbia. Sono 150, e molti di questi li ha scritti il Re Davide. Dio stesso ha ci insegnato a pregare! Nella Messa, c’è sempre un Salmo, fra le Letture.”
Le catechiste cominciano a elencare alcuni salmi che conoscono già. Scegliamo il salmo 41: “Come una cerva anela ai corsi d’acqua, così la mia anima ha sete di te, o Dio”. Sono parole perfette per cominciare il cammino verso la Pasqua. Citiamo altri salmi che si possono ripassare o imparare:
Salmo 39: “Vengo Signore, per fare la Tua volontà” (l’inizio del cammino) Salmo 50 “Pietà della mia colpa” (la penitenza e la domanda di perdono) Salmo 131 “Signore, il mio cuore non si esalta” (il canto dell’umiltà) Salmo 136 (Lungo i fiumi di Babilonia) (dall’esilio alla Terra Promessa) Salmo 139 (Signore, tu mi scruti e mi conosci) (la fedeltà lungo il percorso)
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la settimana successiva. Il cammino è cominciato.
Scarica qui un’appendice per alcuni link di canti e spartiti suggeriti dall’autrice.