Il nostro terzo incontro ha come tema la Penitenza, che, come diceva San Giovanni Paolo II “si può riassumere in una sola parola: convertitevi!”
Già immagino le facce preoccupate dei piccoli coristi.
Quando arrivo, trovo una sorpresa: don Roberto ha aggiunto all’impianto Hi-Fi, nella sala-prove, un computer collegato alla rete, affinché possiamo guardare i video di YouTube! Così potremo permetterci anche il karaoke sui brani nuovi.
Si comincia: “Avete mai fatto una penitenza?”
“Sììì… ma per gioco… quando uno sbagliava!” e ridacchiano fra loro.
“La Penitenza cristiana però non è una punizione…” faccio notare.
“E allora che cos’è?”
“È un sacrificio, che si offre per due motivi: uno è chiedere perdono per i nostri peccati (lo ha fatto anche Gesù, come riparazione per tutti noi) e l’altro è l’impegno a cambiare noi stessi, per seguire Gesù. C’è una bella differenza con le punizioni, vero?” Mi avvicino al computer e mi collego ad un link con il negro-spiritual HOLD ON: https://www.youtube.com/watch?v=TfvLZjofEXA
I bambini ascoltano, concentrati: nel video, un gruppetto di tre giovani cantori americani prega veramente con il canto, e non pretende di fare uno spettacolino, di esibire la propria bravura. Il testo dice: “Tieni le tue mani su quell’aratro: persevera! Tieni le tue mani sull’aratro del Vangelo: va’avanti!”
Poi ascoltiamo da un CD la canzone “Il Figlio Prodigo”, versione italiana di “L’enfant Prodigue” di p.Cocagnac.
Così si può comprendere meglio la speranza cristiana: cioè che un cuore pentito attinge sempre al perdono e all’amore di Dio.
Ed ora ecco le canzoni che propongo d’imparare insieme. Sono due canti che ben esprimono il pentimento, scritti da Claudio Chieffo quand’era poco più che ragazzino. I testi sono nei foglietti. Ascoltiamo da YT: “Io non sono degno” https://www.youtube.com/watch?v=G19uyaCKyRU
Di “Perdonami, mio Signore” c’è on line solo un assaggio su iTunes :
http://www.galbost.com/catalogo/artista/id/69/album/418
Prendo la chitarra e le impariamo entrambe; le catechiste li conoscevano già.
“Ma ora, visto che siamo in Quaresima e che stiamo parlando della Penitenza, vi chiederò… un piccolo sacrificio!” Mi guardano meravigliati.
“Facciamo così: se quello che vi propongo non riuscirete a impararlo, o vi sembra brutto, la “penitenza” poi la farò io, ok? Voi sceglierete per me una punizione esemplare!” E porgo loro un altro foglietto, con il testo e la traduzione del meraviglioso, antico canto “Attende Domine” precisando: “È in latino…”
“Latino?!” esclamano in coro, quasi scandalizzati…
“Ehm… vi spiego. Voi avete mai visto gli antichi monumenti romani?”
“Sì, certo: il Colosseo, l’Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio…”
“E vi sembrano brutti?” “Noooo!”
“E vi rifiutereste di passare sul Ponte di Tiberio solo perché è antico, anche se è ancora solido?” “In effetti, no” rispondono, mentre le catechiste, prima sconcertate, ora sorridono, perché hanno capito dove voglio arrivare.
“E allora proviamo a “guardare” anche la musica antica con occhi pieni di stima e di rispetto, senza rifiutarla: d’accordo? Poi ne riparleremo: e se mi sbaglio…penitenza!”
Ascoltiamo dunque quel bellissimo canto, di tradizione gregoriana, dai monaci spagnoli di Silos: https://www.youtube.com/watch?v=_tL4OmgS-ho
“Quando avevo anch’io la vostra età, ovviamente non sapevo il latino… Ma il parroco ce ne aveva spiegato il significato, e ce la faceva cantare “in unità nel tempo e nello spazio con tutti gli altri cristiani”. Questa canzone si canta da oltre un millennio in tutto il mondo: Guardaci, Signore, e abbi pietà di noi”.
Il ritornello lo imparano bene: i bambini sono in gamba. Per le strofe (che hanno molte parole)… si accettano volontari! Se non ce ne saranno, le due suore catechiste sono disposte a impegnarsi. Evito così una punizione quaresimale!
e il relativo karaoke nel canale Karaokeebasi Rodaviva, di YouTube.