Può sembrare anacronistico riservare una particolare attenzione alla presenza dello schermo televisivo in famiglia quando ormai la connessione negli ultimi cinque anni è diventata una costante che accompagna le persone in strada, in metropolitana, in ufficio ed anche a scuola: ovunque c’è possibilità di intrattenimento.
Nelle case tuttavia la televisione continua ad occupare un posto da regina ed è un’invitata permanente in famiglia. Sta a noi adulti determinarne la funzione, il ruolo, il compito, i vantaggi, arginandone i danni. Certamente è un oggetto influente nella vita di famiglia per offrire svago, cultura, informazione, educazione e diseducazione.
Non fasciamoci la testa, non arrendiamoci di fronte alle richieste ed alle insistenze dei figli, ma innanzitutto non lasciamoci sedurre noi adulti. Infatti in molte case la TV viene accesa il mattino presto, come si accende la luce per alzarsi dal letto, quando è ancora buio. Poi resta accesa in tutti i momenti in cui qualcuno della famiglia è in casa e magari la presenza di più apparecchi nei vari ambienti impedisce di perdere voce e immagini, mentre ci muoviamo per far fronte alle varie incombenze.
Occhio a dove mettere la tv in casa: una sola e non in cucina nè nelle camere da letto.
I bambini, i ragazzi escono per andare a scuola che si sono gIà nutriti con qualche programma che ha permesso agli adulti di casa di far fronte agli adempimenti mattutini senza essere disturbati! Non è difficile affermare che l’apparecchio televisivo è molto più di un semplice elettrodomestico! Poiché nessuno sfugge al suo fascino, sarebbe opportuno che in casa si potesse contare su una sola tv, posta in un luogo dove vederla tutti insieme, in compagnia.
Non in cucina però per poter riservare alla conversazione l’ora della cena quotidiana e non nelle singole camere da letto, dove bambini e ragazzi possano farne uso personale circa il tempo e la scelta dei programmi. La tv non può sostituire il dialogo e favorire l’isolamento dei membri della famiglia. E’ perciò auspicabile di vederla tutti insieme, per evitare che la propria casa diventi un luogo dove ciascuno abbia una vita propria che può regolare con un telecomando in mano, in una solitudine scelta per evitare di adeguarsi ai gusti degli altri e di accettarne le preferenze, con il rischio di vedere quello che sarebbe meglio evitare!
In certi casi la proibizione di assistere ad alcuni spettacoli non offre alternative educative, ma dove è possibile, è molto meglio aiutare i ragazzi, vedendo insieme, stimolando la loro intelligenza, la loro sensibilità ed il buon gusto che, in modo molto sottile e subdolo, vengono trascurati ed offesi da chi ha interesse a promuovere programmi commercialmente redditizi, latori di messaggi che creano opinioni e introducono mode inaccettabili. Tener presente che i bambini amano molto, si appassionano a quello che vedono gli adulti. Gli adulti devono aiutare i figli, anche quelli piccoli, ad osservare con attenzione, a preferire, a difendersi con una capacità di discernimento in divenire, ma che fornirà risultati soddisfacenti circa la formazione del loro senso critico.
I dati parlano chiaro!
Alcuni dati provenienti dall’America fanno rabbrividire:
– mediamente un ragazzino trascorre ogni giorno 6 h. con la TV, ma solo 11’ con il papà
– a 17 anni un americano ha visto 18.000 assassinii, 144 omicidi alla settimana, più 11 tentativi di suicidio.
– a 65 anni una persona aveva trascorso 9 anni davanti alla televisione.
Non è necessario effettuare commenti, ma chiedersi quanto tempo i nostri figli dedicano alla tv, a sognare di immedesimarsi in quello che vedono, a identificarsi in alcuni “eroi”. Spesso la guardano per noia, per evitare di studiare o di preparare i compiti, masticando e ingoiando di tutto così, alla mancanza di salutare movimento in età evolutiva, si aggiungono le conseguenze di una alimentazione scorretta.
Nell’ accingermi a scrivere queste riflessioni mi sono proposta un atteggiamento distaccato, oggettivo perché consapevole che in merito a questi temi è facile cadere nella tentazione di indire Crociate, ma si tratta di un argomento troppo importante per chi si occupa di educazione come un padre, una madre od un educatore a qualsiasi titolo.
Penso che però sia opportuno sintetizzare in questi termini:
– in televisione le immagini si susseguono velocissime e impediscono una riflessione attenta su quello che si vede, per non subirne inconsapevolmente i messaggi
– la tv di pessima qualità porta a considerare il mondo in modo distorto: vale non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti più sprovveduti.
è impossibile invocare poi i “valori” quando sono quotidianamente attaccati e svalutati il senso del pudore, la fedeltà, il sacrificio, l’impegno, l’esempio della famiglia “tradizionale”.
– il termine famiglia ha acquisito un significato troppo allargato e comunque solitamente è proposta come luogo di conflitti, di disaccordo e di fatica.
– quando la tv occupa il tempo libero delle persone, non c’è la possibilità di scambio di relazioni personali. I bambini, i ragazzi hanno necessità di stare con i coetanei, di sentirsi accettati nella vita sociale, di sperimentare i rapporti leali, generosi, giusti, con l’ affermazione della propria identità e con l’accettazione degli altri.
– certamente la tv è un mezzo che rappresenta un’attrazione irresistibile perché permette di vivere emozioni violente indotte, abilmente volute da chi ha interessi forti in gioco
– in particolare nei bambini, che con difficoltà stanno imparando a distinguere la realtà dalla fantasia, si crea una grande confusione tra ricordi, vissuti e immagini viste nel video.
La misura è la chiave vincente
E’ innegabile tuttavia che la tecnologia e le sue continue conquiste siano anche utilissime all’umanità, ma devono costituire un mezzo che noi dobbiamo saper usare con misura, che dobbiamo saper gestire in termini di tempi, di orari, di programmi di cui fruire, educando i figli con la nostra pazienza e la nostra coerenza.
Quante immagini splendide, quanti luoghi della Terra che la maggior parte di noi non avrebbe mai potuto vedere, quante notizie (anche quelle buone) che ci possono raggiungere in tempi brevissimi, quanti racconti, quanti avvenimenti, quanta arte…ci consentono di ampliare le nostre conoscenze e di allargare i nostri orizzonti! Questa è la televisione di cui possiamo nutrirci e di cui nutrire giovani e bambini! Come genitori evitiamo di doverci pentire di aver seduto i nostri figli davanti alla televisione perché “almeno non disturbano e stanno buoni”: I danni in campo educativo si rilevano sempre a distanza. Però una partita di calcio goduta insieme, qualche buona risata davanti ad un film comico, qualche interessante documentario possono restare un piacevole ricordo da raccontare anche….. ai posteri!