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Bambini missionari, adulti cristiani

31 Gennaio 2017 in Think BIG! Think NET! 0

Che bello poter avere un gruppo di bambini ai quali far conoscere Gesù e insegnar loro a diventare suoi amici.

Far scoprire l’amicizia con Gesù è in assoluto il regalo più bello e importante che possiamo dare a chiunque, figuriamoci a dei bambini. Mostriamo, così, la via per la vita eterna e una vita piena già qui sulla terra.

Quando facciamo pulizia nella nostra vita e torniamo all’essenziale è questo che ci rimane, tendere alla vita eterna.

Ora vorrei entrare un po’ nel concreto di come e cosa proporre ai bambini durante gli incontri.

Già nel primo incontro o all’inizio delle attività proporre seriamente ai bambini di fare qualcosa per gli altri e che non possiamo pensare sempre e solo a noi stessi e alla nostra stretta cerchia di parenti e amici, ma che il mondo intero ha bisogno di noi. Gesù ha bisogno dell’amore e dell’aiuto di tutti per poter salvare gli uomini e portarli in paradiso. Dato che in questo momento sembra che la maggior parte degli adulti non risponda all’appello di Gesù, Egli si rivolge ai bambini chiedendo loro prima di tutto di volergli bene e di ricordarsi di Lui e poi preghiere e opere.

I bambini sono più semplici di noi e capiscono benissimo questo discorso, in più hanno ancora poche sovrastrutture e timori quindi non sarà difficile aiutarli a compiere opere buone.

Trattare i bambini con rispetto e spiegare bene ogni cosa. Lo scopo, il motivo, a chi indirizzare le nostre attenzioni e le nostre preghiere, come organizzarci, ecc.

Insegnare a pregare, sia da soli che in compagnia. Se ce ne fosse la possibilità un gruppo di preghiera con la recita del rosario organizzato da loro, magari una volta al mese.

Ogni buona azione che compiamo è una stella luminosa che si accende nel cielo e la sua luce viaggia in eterno. Più atti buoni facciamo più luce ci sarà e le tenebre piano piano si ritirano. Voi capite che sto usando un linguaggio figurato, ma questa è verità.

Organizziamo anche delle attività per aiutare i bambini a diventare capaci di donarsi, sapendo che questo è indispensabile per una vita felice. Quel che il territorio offre e i bambini suggeriscono: visitare persone sole, malate, raccolte di alimenti, vestiario, denaro per persone disagiate.

Invitare altri bambini agli incontri perché si integrino nel gruppo. Organizzare pellegrinaggi, serate di preghiera, giornate insieme con giochi e pranzi, etc. Tutto a loro dimensione, coinvolgendo genitori, parroci, suore, sindaci, assessori, chiunque ci voglia ascoltare o aiutare.

Gesù ci insegna che non sono i grandi numeri che cambiano la storia, ma chi è ben innestato alla vite, che è Gesù stesso!

Leggendo le vite dei santi ci accorgiamo che non sono mai soli, un uomo santo è circondato da persone che lo vogliono imitare. Don Bosco, San Francesco, Ignazio di Loyola, erano circondati da amici che poi sono finiti anche loro sugli altari.

I bambini vanno un po’ incoraggiati all’inizio, perché per natura sono piuttosto egoisti.

Vanno seguiti e soprattutto coinvolti in tutte le fasi della preparazione delle attività, perché fare insieme a persone competenti è la migliore formazione che possano ricevere.

Quando facciamo qualcosa per gli altri diventiamo migliori e il mondo avrà un uomo o una donna migliore, così si cambia la società!

Cambiamo l’impostazione sedentaria e scolastica del catechismo! Noi di NET proponiamo di mettere l’amicizia con Gesù al centro attraverso la preghiera e la carità, che diventa missione verso gli altri.

Questo è evangelizzare!

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